- La sismicità del massiccio del Gran Sasso
Un array sismico è costituito da un set di sismografi distribuiti su un’area della superficie della terra, a distanze abbastanza limitate tra loro, cosicchè la forma d’onda del segnale può essere correlata tra i sismometri adiacenti. Questo strumento geofisico è installato all’interno dei laboratori sotteranei del Gran Sasso (L.N.G.S.-I.N.F.N.), che si trovano in una zona sismica dell’Appennino centrale italiano (fig. 8). La sismicità della zona è associata con la tettonica distensiva che interessa prevalentemente l’Appennino a partire dalla fine del Pliocene. Eventi storici includono il terremoto del Fucino MS=6.8, che causò più di 30000 vittime. Inoltre, sciami sismici di moderata grandezza avvengono piuttosto frequentemente, come quelli del 1992, 1994, 1996 e 2006. L’attività sismica più recente è dominata da un terremoto di magnitudo MW=6.3, che il 6 Aprile 2009, ha colpito la città di L’Aquila ed i comuni limitrofi, causando più di 300 vittime. Questo evento catastrofico fa parte di una sequenza sismica che è iniziata dai primi giorni di Gennaio 2009. Questa rilevante sismicità, assieme alle condizioni di basso livello di rumore ed alla risposta di sito associate all’ambiente sotterraneo, fanno dei laboratori del Gran Sasso un sito ideale per osservazioni di carattere sismico ad alta risoluzione.
- Descrizione generale
Il sistema è realizzato principalmente per un monitoraggio sismico su scala locale e regionale. Considerando la geometria e le dimensioni del laboratorio sotterraneo, UnderSeis è un array a piccola apertura (400 m x 600 m) con una distanza media tra i sismometri di circa 90 m. L’array è operativo dal Maggio 2002. Ad oggi la sua configurazione consiste in 19 sismometri a corto periodo a tre componenti (Lennartz 3D-LITE, 1 Hz) ed un sismometro a larga banda Guralp GMC-40 T . I segnali sismici sono digitalizzati localmente ad ogni singola stazione con range dinamico di 24 bits ed una frequenza di campionamento di 100 Hz. La sincronizzazione del dato è ottenuta grazie ad un Oscillatore di precisione il quale trasmette l’impulso sincronizzato tramite in clock atomico ad ogni convertitore A/D di ogni singola stazione. I pacchetti di dati sincronizzati sono inviati via seriale ad un set di cinque PC nodali, i quali sono connessi via Ethernet ad un server centrale ed un processore dati on-line. Il progetto hardware e software di UnderSeis inizia nella metà degli anni novanta; negli anni successivi molti upgrade sono stati sviluppati sotto lo sforzo tecnologico da parte degli ingegneri dell’Università di Granada (Spagna), l’Università dall’Aquila (or il team si è trasferito presso l’Università di Salerno) e l’I.N.G.V. – Osservatorio Vesuviano.
- Conclusioni